Tu se' omai del maggior punto certo;
ma perche Santa Chiesa in cio dispensa,
che par contra lo ver ch'i' t'ho scoverto,
convienti ancor sedere un poco a mensa,
pero che 'l cibo rigido c'hai preso,
richiede ancora aiuto a tua dispensa.
ma perche Santa Chiesa in cio dispensa,
che par contra lo ver ch'i' t'ho scoverto,
convienti ancor sedere un poco a mensa,
pero che 'l cibo rigido c'hai preso,
richiede ancora aiuto a tua dispensa.
Dante - La Divina Commedia
<<O amanza del primo amante, o diva>>,
diss' io appresso, <<il cui parlar m'inonda
e scalda si, che piu e piu m'avviva,
non e l'affezion mia tanto profonda,
che basti a render voi grazia per grazia;
ma quei che vede e puote a cio risponda.
Io veggio ben che gia mai non si sazia
nostro intelletto, se 'l ver non lo illustra
di fuor dal qual nessun vero si spazia.
Posasi in esso, come fera in lustra,
tosto che giunto l'ha; e giugner puollo:
se non, ciascun disio sarebbe frustra.
Nasce per quello, a guisa di rampollo,
a pie del vero il dubbio; ed e natura
ch'al sommo pinge noi di collo in collo.
Questo m'invita, questo m'assicura
con reverenza, donna, a dimandarvi
d'un'altra verita che m'e oscura.
Io vo' saper se l'uom puo sodisfarvi
ai voti manchi si con altri beni,
ch'a la vostra statera non sien parvi>>.
Beatrice mi guardo con li occhi pieni
di faville d'amor cosi divini,
che, vinta, mia virtute die le reni,
e quasi mi perdei con li occhi chini.
Paradiso ? Canto V
<<S'io ti fiammeggio nel caldo d'amore
di la dal modo che 'n terra si vede,
si che del viso tuo vinco il valore,
non ti maravigliar, che cio procede
da perfetto veder, che, come apprende,
cosi nel bene appreso move il piede.
Io veggio ben si come gia resplende
ne l'intelletto tuo l'etterna luce,
che, vista, sola e sempre amore accende;
e s'altra cosa vostro amor seduce,
non e se non di quella alcun vestigio,
mal conosciuto, che quivi traluce.
Tu vuo' saper se con altro servigio,
per manco voto, si puo render tanto
che l'anima sicuri di letigio>>.
Si comincio Beatrice questo canto;
e si com' uom che suo parlar non spezza,
continuo cosi 'l processo santo:
<<Lo maggior don che Dio per sua larghezza
fesse creando, e a la sua bontate
piu conformato, e quel ch'e' piu apprezza,
fu de la volonta la libertate;
di che le creature intelligenti,
e tutte e sole, fuoro e son dotate.
Or ti parra, se tu quinci argomenti,
l'alto valor del voto, s'e si fatto
che Dio consenta quando tu consenti;
che, nel fermar tra Dio e l'omo il patto,
vittima fassi di questo tesoro,
tal quale io dico; e fassi col suo atto.
Dunque che render puossi per ristoro?
Se credi bene usar quel c'hai offerto,
di maltolletto vuo' far buon lavoro.
Tu se' omai del maggior punto certo;
ma perche Santa Chiesa in cio dispensa,
che par contra lo ver ch'i' t'ho scoverto,
convienti ancor sedere un poco a mensa,
pero che 'l cibo rigido c'hai preso,
richiede ancora aiuto a tua dispensa.
Apri la mente a quel ch'io ti paleso
e fermalvi entro; che non fa scienza,
sanza lo ritenere, avere inteso.
Due cose si convegnono a l'essenza
di questo sacrificio: l'una e quella
di che si fa; l'altr' e la convenenza.
Quest' ultima gia mai non si cancella
se non servata; e intorno di lei
si preciso di sopra si favella:
pero necessitato fu a li Ebrei
pur l'offerere, ancor ch'alcuna offerta
si permutasse, come saver dei.
L'altra, che per materia t'e aperta,
puote ben esser tal, che non si falla
se con altra materia si converta.
Ma non trasmuti carco a la sua spalla
per suo arbitrio alcun, sanza la volta
e de la chiave bianca e de la gialla;
e ogne permutanza credi stolta,
se la cosa dimessa in la sorpresa
come 'l quattro nel sei non e raccolta.
Pero qualunque cosa tanto pesa
per suo valor che tragga ogne bilancia,
sodisfar non si puo con altra spesa.
Non prendan li mortali il voto a ciancia;
siate fedeli, e a cio far non bieci,
come Iepte a la sua prima mancia;
cui piu si convenia dicer 'Mal feci',
che, servando, far peggio; e cosi stolto
ritrovar puoi il gran duca de' Greci,
onde pianse Efigenia il suo bel volto,
e fe pianger di se i folli e i savi
ch'udir parlar di cosi fatto colto.
Siate, Cristiani, a muovervi piu gravi:
non siate come penna ad ogne vento,
e non crediate ch'ogne acqua vi lavi.
Avete il novo e 'l vecchio Testamento,
e 'l pastor de la Chiesa che vi guida;
questo vi basti a vostro salvamento.
Se mala cupidigia altro vi grida,
uomini siate, e non pecore matte,
si che 'l Giudeo di voi tra voi non rida!
Non fate com' agnel che lascia il latte
de la sua madre, e semplice e lascivo
seco medesmo a suo piacer combatte! >>.
Cosi Beatrice a me com' io scrivo;
poi si rivolse tutta disiante
a quella parte ove 'l mondo e piu vivo.
Lo suo tacere e 'l trasmutar sembiante
puoser silenzio al mio cupido ingegno,
che gia nuove questioni avea davante;
e si come saetta che nel segno
percuote pria che sia la corda queta,
cosi corremmo nel secondo regno.
Quivi la donna mia vid' io si lieta,
come nel lume di quel ciel si mise,
che piu lucente se ne fe 'l pianeta.
