Purgatorio
?
Dante - La Divina Commedia
Non avea pur natura ivi dipinto,
ma di soavita di mille odori
vi facea uno incognito e indistinto.
'Salve, Regina' in sul verde e 'n su' fiori
quindi seder cantando anime vidi,
che per la valle non parean di fuori.
<<Prima che 'l poco sole omai s'annidi>>,
comincio 'l Mantoan che ci avea volti,
<<tra color non vogliate ch'io vi guidi.
Di questo balzo meglio li atti e ' volti
conoscerete voi di tutti quanti,
che ne la lama giu tra essi accolti.
Colui che piu siede alto e fa sembianti
d'aver negletto cio che far dovea,
e che non move bocca a li altrui canti,
Rodolfo imperador fu, che potea
sanar le piaghe c'hanno Italia morta,
si che tardi per altri si ricrea.
L'altro che ne la vista lui conforta,
resse la terra dove l'acqua nasce
che Molta in Albia, e Albia in mar ne porta:
Ottacchero ebbe nome, e ne le fasce
fu meglio assai che Vincislao suo figlio
barbuto, cui lussuria e ozio pasce.
E quel nasetto che stretto a consiglio
par con colui c'ha si benigno aspetto,
mori fuggendo e disfiorando il giglio:
guardate la come si batte il petto!
L'altro vedete c'ha fatto a la guancia
de la sua palma, sospirando, letto.
Padre e suocero son del mal di Francia:
sanno la vita sua viziata e lorda,
e quindi viene il duol che si li lancia.
Quel che par si membruto e che s'accorda,
cantando, con colui dal maschio naso,
d'ogne valor porto cinta la corda;
e se re dopo lui fosse rimaso
lo giovanetto che retro a lui siede,
ben andava il valor di vaso in vaso,
che non si puote dir de l'altre rede;
Iacomo e Federigo hanno i reami;
del retaggio miglior nessun possiede.
Rade volte risurge per li rami
l'umana probitate; e questo vole
quei che la da, perche da lui si chiami.
Anche al nasuto vanno mie parole
non men ch'a l'altro, Pier, che con lui canta,
onde Puglia e Proenza gia si dole.
Tant' e del seme suo minor la pianta,
quanto, piu che Beatrice e Margherita,
Costanza di marito ancor si vanta.
Vedete il re de la semplice vita
seder la solo, Arrigo d'Inghilterra:
questi ha ne' rami suoi migliore uscita.
Quel che piu basso tra costor s'atterra,
guardando in suso, e Guiglielmo marchese,
per cui e Alessandria e la sua guerra
fa pianger Monferrato e Canavese>>.
Purgatorio ? Canto VIII
Era gia l'ora che volge il disio
ai navicanti e 'ntenerisce il core
lo di c'han detto ai dolci amici addio;
e che lo novo peregrin d'amore
punge, se ode squilla di lontano
che paia il giorno pianger che si more;
quand' io incominciai a render vano
l'udire e a mirare una de l'alme
surta, che l'ascoltar chiedea con mano.
Ella giunse e levo ambo le palme,
ficcando li occhi verso l'oriente,
come dicesse a Dio: 'D'altro non calme'.
'Te lucis ante' si devotamente
le uscio di bocca e con si dolci note,
che fece me a me uscir di mente;
e l'altre poi dolcemente e devote
seguitar lei per tutto l'inno intero,
avendo li occhi a le superne rote.
Aguzza qui, lettor, ben li occhi al vero,
che 'l velo e ora ben tanto sottile,
certo che 'l trapassar dentro e leggero.
Io vidi quello essercito gentile
tacito poscia riguardare in sue,
quasi aspettando, palido e umile;
e vidi uscir de l'alto e scender giue
due angeli con due spade affocate,
tronche e private de le punte sue.
Verdi come fogliette pur mo nate
erano in veste, che da verdi penne
percosse traean dietro e ventilate.
L'un poco sovra noi a star si venne,
e l'altro scese in l'opposita sponda,
si che la gente in mezzo si contenne.
Ben discernea in lor la testa bionda;
ma ne la faccia l'occhio si smarria,
come virtu ch'a troppo si confonda.
<<Ambo vegnon del grembo di Maria>>,
disse Sordello, <<a guardia de la valle,
per lo serpente che verra vie via>>.
Ond' io, che non sapeva per qual calle,
mi volsi intorno, e stretto m'accostai,
tutto gelato, a le fidate spalle.
E Sordello anco: <<Or avvalliamo omai
tra le grandi ombre, e parleremo ad esse;
grazioso fia lor vedervi assai>>.
Solo tre passi credo ch'i' scendesse,
e fui di sotto, e vidi un che mirava
pur me, come conoscer mi volesse.
Temp' era gia che l'aere s'annerava,
ma non si che tra li occhi suoi e ' miei
non dichiarisse cio che pria serrava.
Ver' me si fece, e io ver' lui mi fei:
giudice Nin gentil, quanto mi piacque
quando ti vidi non esser tra ' rei!
Nullo bel salutar tra noi si tacque;
poi dimando: <<Quant' e che tu venisti
a pie del monte per le lontane acque?