Tempo vegg' io, non molto dopo ancoi,
che tragge un altro Carlo fuor di Francia,
per far conoscer meglio e se e ' suoi.
che tragge un altro Carlo fuor di Francia,
per far conoscer meglio e se e ' suoi.
Dante - La Divina Commedia
Noi andavam con passi lenti e scarsi,
e io attento a l'ombre, ch'i' sentia
pietosamente piangere e lagnarsi;
e per ventura udi' <<Dolce Maria! >>
dinanzi a noi chiamar cosi nel pianto
come fa donna che in parturir sia;
e seguitar: <<Povera fosti tanto,
quanto veder si puo per quello ospizio
dove sponesti il tuo portato santo>>.
Seguentemente intesi: <<O buon Fabrizio,
con poverta volesti anzi virtute
che gran ricchezza posseder con vizio>>.
Queste parole m'eran si piaciute,
ch'io mi trassi oltre per aver contezza
di quello spirto onde parean venute.
Esso parlava ancor de la larghezza
che fece Niccolo a le pulcelle,
per condurre ad onor lor giovinezza.
<<O anima che tanto ben favelle,
dimmi chi fosti>>, dissi, <<e perche sola
tu queste degne lode rinovelle.
Non fia sanza merce la tua parola,
s'io ritorno a compier lo cammin corto
di quella vita ch'al termine vola>>.
Ed elli: <<Io ti diro, non per conforto
ch'io attenda di la, ma perche tanta
grazia in te luce prima che sie morto.
Io fui radice de la mala pianta
che la terra cristiana tutta aduggia,
si che buon frutto rado se ne schianta.
Ma se Doagio, Lilla, Guanto e Bruggia
potesser, tosto ne saria vendetta;
e io la cheggio a lui che tutto giuggia.
Chiamato fui di la Ugo Ciappetta;
di me son nati i Filippi e i Luigi
per cui novellamente e Francia retta.
Figliuol fu' io d'un beccaio di Parigi:
quando li regi antichi venner meno
tutti, fuor ch'un renduto in panni bigi,
trova'mi stretto ne le mani il freno
del governo del regno, e tanta possa
di nuovo acquisto, e si d'amici pieno,
ch'a la corona vedova promossa
la testa di mio figlio fu, dal quale
cominciar di costor le sacrate ossa.
Mentre che la gran dota provenzale
al sangue mio non tolse la vergogna,
poco valea, ma pur non facea male.
Li comincio con forza e con menzogna
la sua rapina; e poscia, per ammenda,
Ponti e Normandia prese e Guascogna.
Carlo venne in Italia e, per ammenda,
vittima fe di Curradino; e poi
ripinse al ciel Tommaso, per ammenda.
Tempo vegg' io, non molto dopo ancoi,
che tragge un altro Carlo fuor di Francia,
per far conoscer meglio e se e ' suoi.
Sanz' arme n'esce e solo con la lancia
con la qual giostro Giuda, e quella ponta
si, ch'a Fiorenza fa scoppiar la pancia.
Quindi non terra, ma peccato e onta
guadagnera, per se tanto piu grave,
quanto piu lieve simil danno conta.
L'altro, che gia usci preso di nave,
veggio vender sua figlia e patteggiarne
come fanno i corsar de l'altre schiave.
O avarizia, che puoi tu piu farne,
poscia c'ha' il mio sangue a te si tratto,
che non si cura de la propria carne?
Perche men paia il mal futuro e 'l fatto,
veggio in Alagna intrar lo fiordaliso,
e nel vicario suo Cristo esser catto.
Veggiolo un'altra volta esser deriso;
veggio rinovellar l'aceto e 'l fiele,
e tra vivi ladroni esser anciso.
Veggio il novo Pilato si crudele,
che cio nol sazia, ma sanza decreto
portar nel Tempio le cupide vele.
O Segnor mio, quando saro io lieto
a veder la vendetta che, nascosa,
fa dolce l'ira tua nel tuo secreto?
Cio ch'io dicea di quell' unica sposa
de lo Spirito Santo e che ti fece
verso me volger per alcuna chiosa,
tanto e risposto a tutte nostre prece
quanto 'l di dura; ma com' el s'annotta,
contrario suon prendemo in quella vece.
Noi repetiam Pigmalion allotta,
cui traditore e ladro e paricida
fece la voglia sua de l'oro ghiotta;
e la miseria de l'avaro Mida,
che segui a la sua dimanda gorda,
per la qual sempre convien che si rida.
Del folle Acan ciascun poi si ricorda,
come furo le spoglie, si che l'ira
di Iosue qui par ch'ancor lo morda.
Indi accusiam col marito Saffira;
lodiam i calci ch'ebbe Eliodoro;
e in infamia tutto 'l monte gira
Polinestor ch'ancise Polidoro;
ultimamente ci si grida: "Crasso,
dilci, che 'l sai: di che sapore e l'oro? ".
Talor parla l'uno alto e l'altro basso,
secondo l'affezion ch'ad ir ci sprona
ora a maggiore e ora a minor passo:
pero al ben che 'l di ci si ragiona,
dianzi non era io sol; ma qui da presso
non alzava la voce altra persona>>.
Noi eravam partiti gia da esso,
e brigavam di soverchiar la strada
tanto quanto al poder n'era permesso,
quand' io senti', come cosa che cada,
tremar lo monte; onde mi prese un gelo
qual prender suol colui ch'a morte vada.