Parev' a me che nube ne coprisse
lucida, spessa, solida e pulita,
quasi adamante che lo sol ferisse.
lucida, spessa, solida e pulita,
quasi adamante che lo sol ferisse.
Dante - La Divina Commedia
Qui veggion l'alte creature l'orma
de l'etterno valore, il qual e fine
al quale e fatta la toccata norma.
Ne l'ordine ch'io dico sono accline
tutte nature, per diverse sorti,
piu al principio loro e men vicine;
onde si muovono a diversi porti
per lo gran mar de l'essere, e ciascuna
con istinto a lei dato che la porti.
Questi ne porta il foco inver' la luna;
questi ne' cor mortali e permotore;
questi la terra in se stringe e aduna;
ne pur le creature che son fore
d'intelligenza quest' arco saetta,
ma quelle c'hanno intelletto e amore.
La provedenza, che cotanto assetta,
del suo lume fa 'l ciel sempre quieto
nel qual si volge quel c'ha maggior fretta;
e ora li, come a sito decreto,
cen porta la virtu di quella corda
che cio che scocca drizza in segno lieto.
Vero e che, come forma non s'accorda
molte fiate a l'intenzion de l'arte,
perch' a risponder la materia e sorda,
cosi da questo corso si diparte
talor la creatura, c'ha podere
di piegar, cosi pinta, in altra parte;
e si come veder si puo cadere
foco di nube, si l'impeto primo
l'atterra torto da falso piacere.
Non dei piu ammirar, se bene stimo,
lo tuo salir, se non come d'un rivo
se d'alto monte scende giuso ad imo.
Maraviglia sarebbe in te se, privo
d'impedimento, giu ti fossi assiso,
com' a terra quiete in foco vivo>>.
Quinci rivolse inver' lo cielo il viso.
Paradiso ? Canto II
O voi che siete in piccioletta barca,
desiderosi d'ascoltar, seguiti
dietro al mio legno che cantando varca,
tornate a riveder li vostri liti:
non vi mettete in pelago, che forse,
perdendo me, rimarreste smarriti.
L'acqua ch'io prendo gia mai non si corse;
Minerva spira, e conducemi Appollo,
e nove Muse mi dimostran l'Orse.
Voialtri pochi che drizzaste il collo
per tempo al pan de li angeli, del quale
vivesi qui ma non sen vien satollo,
metter potete ben per l'alto sale
vostro navigio, servando mio solco
dinanzi a l'acqua che ritorna equale.
Que' gloriosi che passaro al Colco
non s'ammiraron come voi farete,
quando Iason vider fatto bifolco.
La concreata e perpetua sete
del deiforme regno cen portava
veloci quasi come 'l ciel vedete.
Beatrice in suso, e io in lei guardava;
e forse in tanto in quanto un quadrel posa
e vola e da la noce si dischiava,
giunto mi vidi ove mirabil cosa
mi torse il viso a se; e pero quella
cui non potea mia cura essere ascosa,
volta ver' me, si lieta come bella,
<<Drizza la mente in Dio grata>>, mi disse,
<<che n'ha congiunti con la prima stella>>.
Parev' a me che nube ne coprisse
lucida, spessa, solida e pulita,
quasi adamante che lo sol ferisse.
Per entro se l'etterna margarita
ne ricevette, com' acqua recepe
raggio di luce permanendo unita.
S'io era corpo, e qui non si concepe
com' una dimensione altra patio,
ch'esser convien se corpo in corpo repe,
accender ne dovria piu il disio
di veder quella essenza in che si vede
come nostra natura e Dio s'unio.
Li si vedra cio che tenem per fede,
non dimostrato, ma fia per se noto
a guisa del ver primo che l'uom crede.
Io rispuosi: <<Madonna, si devoto
com' esser posso piu, ringrazio lui
lo qual dal mortal mondo m'ha remoto.
Ma ditemi: che son li segni bui
di questo corpo, che la giuso in terra
fan di Cain favoleggiare altrui? >>.
Ella sorrise alquanto, e poi <<S'elli erra
l'oppinion>>, mi disse, <<d'i mortali
dove chiave di senso non diserra,
certo non ti dovrien punger li strali
d'ammirazione omai, poi dietro ai sensi
vedi che la ragione ha corte l'ali.
Ma dimmi quel che tu da te ne pensi>>.
E io: <<Cio che n'appar qua su diverso
credo che fanno i corpi rari e densi>>.
Ed ella: <<Certo assai vedrai sommerso
nel falso il creder tuo, se bene ascolti
l'argomentar ch'io li faro avverso.
La spera ottava vi dimostra molti
lumi, li quali e nel quale e nel quanto
notar si posson di diversi volti.
Se raro e denso cio facesser tanto,
una sola virtu sarebbe in tutti,
piu e men distributa e altrettanto.
Virtu diverse esser convegnon frutti
di principi formali, e quei, for ch'uno,
seguiterieno a tua ragion distrutti.
Ancor, se raro fosse di quel bruno
cagion che tu dimandi, o d'oltre in parte
fora di sua materia si digiuno
esto pianeto, o, si come comparte
lo grasso e 'l magro un corpo, cosi questo
nel suo volume cangerebbe carte.
Se 'l primo fosse, fora manifesto
ne l'eclissi del sol, per trasparere
lo lume come in altro raro ingesto.