L'amor ch'ad esso troppo s'abbandona,
di sovr' a noi si piange per tre cerchi;
ma come tripartito si ragiona,
tacciolo, accio che tu per te ne cerchi>>.
di sovr' a noi si piange per tre cerchi;
ma come tripartito si ragiona,
tacciolo, accio che tu per te ne cerchi>>.
Dante - La Divina Commedia
E io attesi un poco, s'io udissi
alcuna cosa nel novo girone;
poi mi volsi al maestro mio, e dissi:
<<Dolce mio padre, di, quale offensione
si purga qui nel giro dove semo?
Se i pie si stanno, non stea tuo sermone>>.
Ed elli a me: <<L'amor del bene, scemo
del suo dover, quiritta si ristora;
qui si ribatte il mal tardato remo.
Ma perche piu aperto intendi ancora,
volgi la mente a me, e prenderai
alcun buon frutto di nostra dimora>>.
<<Ne creator ne creatura mai>>,
comincio el, <<figliuol, fu sanza amore,
o naturale o d'animo; e tu 'l sai.
Lo naturale e sempre sanza errore,
ma l'altro puote errar per malo obietto
o per troppo o per poco di vigore.
Mentre ch'elli e nel primo ben diretto,
e ne' secondi se stesso misura,
esser non puo cagion di mal diletto;
ma quando al mal si torce, o con piu cura
o con men che non dee corre nel bene,
contra 'l fattore adovra sua fattura.
Quinci comprender puoi ch'esser convene
amor sementa in voi d'ogne virtute
e d'ogne operazion che merta pene.
Or, perche mai non puo da la salute
amor del suo subietto volger viso,
da l'odio proprio son le cose tute;
e perche intender non si puo diviso,
e per se stante, alcuno esser dal primo,
da quello odiare ogne effetto e deciso.
Resta, se dividendo bene stimo,
che 'l mal che s'ama e del prossimo; ed esso
amor nasce in tre modi in vostro limo.
E chi, per esser suo vicin soppresso,
spera eccellenza, e sol per questo brama
ch'el sia di sua grandezza in basso messo;
e chi podere, grazia, onore e fama
teme di perder perch' altri sormonti,
onde s'attrista si che 'l contrario ama;
ed e chi per ingiuria par ch'aonti,
si che si fa de la vendetta ghiotto,
e tal convien che 'l male altrui impronti.
Questo triforme amor qua giu di sotto
si piange: or vo' che tu de l'altro intende,
che corre al ben con ordine corrotto.
Ciascun confusamente un bene apprende
nel qual si queti l'animo, e disira;
per che di giugner lui ciascun contende.
Se lento amore a lui veder vi tira
o a lui acquistar, questa cornice,
dopo giusto penter, ve ne martira.
Altro ben e che non fa l'uom felice;
non e felicita, non e la buona
essenza, d'ogne ben frutto e radice.
L'amor ch'ad esso troppo s'abbandona,
di sovr' a noi si piange per tre cerchi;
ma come tripartito si ragiona,
tacciolo, accio che tu per te ne cerchi>>.
Purgatorio ? Canto XVIII
Posto avea fine al suo ragionamento
l'alto dottore, e attento guardava
ne la mia vista s'io parea contento;
e io, cui nova sete ancor frugava,
di fuor tacea, e dentro dicea: 'Forse
lo troppo dimandar ch'io fo li grava'.
Ma quel padre verace, che s'accorse
del timido voler che non s'apriva,
parlando, di parlare ardir mi porse.
Ond' io: <<Maestro, il mio veder s'avviva
si nel tuo lume, ch'io discerno chiaro
quanto la tua ragion parta o descriva.
Pero ti prego, dolce padre caro,
che mi dimostri amore, a cui reduci
ogne buono operare e 'l suo contraro>>.
<<Drizza>>, disse, <<ver' me l'agute luci
de lo 'ntelletto, e fieti manifesto
l'error de' ciechi che si fanno duci.
L'animo, ch'e creato ad amar presto,
ad ogne cosa e mobile che piace,
tosto che dal piacere in atto e desto.
Vostra apprensiva da esser verace
tragge intenzione, e dentro a voi la spiega,
si che l'animo ad essa volger face;
e se, rivolto, inver' di lei si piega,
quel piegare e amor, quell' e natura
che per piacer di novo in voi si lega.
Poi, come 'l foco movesi in altura
per la sua forma ch'e nata a salire
la dove piu in sua matera dura,
cosi l'animo preso entra in disire,
ch'e moto spiritale, e mai non posa
fin che la cosa amata il fa gioire.
Or ti puote apparer quant' e nascosa
la veritate a la gente ch'avvera
ciascun amore in se laudabil cosa;
pero che forse appar la sua matera
sempre esser buona, ma non ciascun segno
e buono, ancor che buona sia la cera>>.
<<Le tue parole e 'l mio seguace ingegno>>,
rispuos' io lui, <<m'hanno amor discoverto,
ma cio m'ha fatto di dubbiar piu pregno;
che, s'amore e di fuori a noi offerto
e l'anima non va con altro piede,
se dritta o torta va, non e suo merto>>.
Ed elli a me: <<Quanto ragion qui vede,
dir ti poss' io; da indi in la t'aspetta
pur a Beatrice, ch'e opra di fede.
Ogne forma sustanzial, che setta
e da matera ed e con lei unita,
specifica vertute ha in se colletta,
la qual sanza operar non e sentita,
ne si dimostra mai che per effetto,
come per verdi fronde in pianta vita.
Pero, la onde vegna lo 'ntelletto
de le prime notizie, omo non sape,
e de' primi appetibili l'affetto,
che sono in voi si come studio in ape
di far lo mele; e questa prima voglia
merto di lode o di biasmo non cape.
Or perche a questa ogn' altra si raccoglia,
innata v'e la virtu che consiglia,
e de l'assenso de' tener la soglia.